Convegno sul bracconaggio al Pescare Show di Vicenza

24/11/2022

Alla Fiera Pescare Show di Vicenza è andato in scena un convegno, organizzato da FIPSAS, sul tema del bracconaggio ittico. Una piaga che coinvolge (e penalizza) non solo pescatori ed Associazioni di categoria: si tratta di un vero e proprio crimine nei confronti della collettività e come tale va trattato.

 

Doveroso moderatore dell'incontro è stato il Senatore Simone Bossi, una tra le prime cariche politiche ad affrontare la questione con la proposta di un Disegno di Legge atto proprio a normare l'argomento. Proposta, ahinoi, che ha mancato l'approvazione per pochi giorni a causa della caduta del precedente Governo. La sua premessa ha ripercorso l'iter e le finalità del Disegno di Legge, enfatizzando che il bracconaggio è un problema per la collettività, sia per la sicurezza sia a livello sanitario. Immettere sul mercato alimenti, in questo caso pesci, senza i dovuti controlli sulla provenienza, espone a rischi non secondari dei quali i paesi destinatari della merce (sostanzialmente l'Est dell'Europa) ci chiedono conto. Allarmante, a proposito, che il settore della pesca non veda approvata una legge nazionale in materia addirittura dal Regio Decreto del 1931.

 

Osservazioni confermate dal Tenente Tedesco del SOARDA dei Carabinieri Forestali (Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati in Danno agli Animali). Si tratta del reparto in prima linea nel combattere i reati ittici, già autore di numerosi interventi che hanno indebolito la struttura del bracconaggio. Che però rimane organizzato e attivo, proprio per la mancanza di una normativa strutturata e puntuale. I numeri citati dal Tenente Tedesco sono allarmanti: non si tratta di episodi sporadici e poco invasivi ma di una vera e propria organizzazione a delinquere. 

 

Il Senatore Bossi ha poi passato la parola a Tommaso Cappuccio, Responsabile Regionale in Veneto della Vigilanza Ittico-Ambientale FIPSAS. In rappresentanza di tutti i volontari che si impegnano a supporto delle Polizie Provinciali, Tommaso ha evidenziato alcuni limiti del servizio. In primis, la competenza territoriale che impedisce ai volontari di operare al di fuori della propria Provincia crea delle situazioni di inoperabilità, citando l'esempio di un fiume le cui due sponde appartengono a due diverse Province. A tale proposito, l'intervento della Regione Veneto è auspicabile. Altro punto su cui lavorare è il rapporto con l'ente territoriale di coordinamento ovvero la Polizia Provinciale, che se in alcune zone risulta proficuo e fattivo, in altre presenta delle criticità.

 

La rappresentanza politica nazionale è intervenuta nella persona del Senatore Amidei, che si è fin da subito impegnato a continuare il lavoro iniziato dal Senatore Bossi. Amidei ha confermato quanto sia difficile risolvere il problema dal punto di vista normativo, per essere davvero efficaci. In altre nazioni si è intervenuti limitando il numero di licenze professionali e aumentandone il costo, iniziativa che potrebbe però non essere sufficiente. Ha confermato che i bracconieri sono dei criminali e come tali vanno trattati: aumentando le sanzioni non solo amministative ma anche, e soprattutto, penali. Perchè il business della pesca di frodo presenta introiti tali da poter sostenere eventuali sanzioni pecuniarie rendendole, nei fatti, poco utili. La sensibilità della Commissione al Senato verso la tematica è massima, quindi la situazione verrà affrontata con l'obiettivo di colpire in maniera certa ed efficace i criminali ittici.

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